mercoledì 14 maggio 2008

Tempo di dichiarazione dei redditi: tu a chi dài il tuo 8 per mille?

Cos’è l’8 per mille?
La prendo un po’ da lontano e parto dal Concordato del ’29: allora lo Stato italiano si impegnò a pagare lo stipendio al clero (cattolico), con la cosiddetta congrua.
Perché poi uno Stato laico debba finanziare le pratiche di culto e l’organizzazione di una confessione religiosa… Va da sé che dovrebbero essere i cattolici a finanziare la loro Chiesa, almeno a me pare così.

Comunque nel 1985 finalmente la congrua fu eliminata, ma il finanziamento uscì dalla porta e rientrò dalla finestra: fu inventato l’8 per mille, OPM per gli amici ;->

Inizialmente prevedeva la possibilità per i contribuenti di scegliere se destinare l’OPM delle proprie tasse alla Chiesa cattolica o allo Stato. Furono poi aggiunte all’elenco dei possibili beneficiari altre confessioni. Trasparente, no? No.

Perché in realtà funziona in modo strano: l’ammontare dell’8 per mille dei contribuenti che non esprimono nessuna opzione viene ripartito proporzionalmente alle quote destinate. Cioè se l’80% di quelli che hanno espresso una scelta ha scelto la Chiesa Cattolica, andrà alla Chiesa Cattolica anche l’80% dell’8 per mille di tutti quelli che non hanno espresso nessuna scelta. Peccato che molti pensano che non esprimendo preferenze il loro OPM vada allo Stato...

Nel 2004 per esempio solo il 40% dei contribuenti ha espresso una scelta. Di questi circa il 90% ha scelto la Chiesa cattolica: 36 contribuenti su 100, quindi. Ma al Vaticano va il 90% del totale, cioè anche il 90% dell’8 per mille delle MIE tasse. Per dirla con Cinzia Sciuto su Micromega:

"Immaginiamo che alla prossima dichiarazione dei redditi un solo contribuente esprima la sua preferenza e la dia alla Chiesa cattolica: in questo caso, poiché il 100 per cento delle scelte espresse ha indicato la Chiesa cattolica come destinatario, tutto l’otto per mille di tutti i contribuenti andrà alla Chiesa cattolica"
In pratica se non scegli c’è chi sceglie per te. Bel meccanismo democratico, eh?

La parte del leone: la Chiesa cattolica
E non parliamo di brustulini, come dicono qui a Bologna: nel 2007 la Chiesa Cattolica ha ricevuto 987 milioni di euro.

Quasi un miliardo delle nostre tasse che finanzia la CEI. E se mi dite che verranno spesi per fare “opere di bene”, quindi in favore della collettività, vi rispondo che - alla faccia degli spot che si vedono in questi giorni - la Chiesa cattolica nel 2007 ha utilizzato il 20% dell’8 per mille per “opere caritatevoli”, il resto va "per esigenze di culto della popolazione” e “sostentamento del clero”.

Ed ecco che la congrua rientra, con un elegante volteggio, dalla finestra. Alè.

E a proposito della campagna pubblicitaria: non è esattamente una robetta economica e fatta in casa: quella per il 2005 è costata 9 milioni di euro, come spiega questo articolo di Curzio Maltese su Repubblica. Peccato che a guardarla pare che con l’OPM alla Chiesa cattolica si finanziano solo opere di bene.

Ma COME li spende esattamente la Chiesa questi soldi pubblici? Ho provato a curiosare un po’ sul sito della CEI dedicato all’OPM e ci ho trovato qualche esempio interessante, nel 2007 sono andati:
  • ai tribunali ecclesiastici regionali: 9 milioni di euro
  • al fondo catechesi ed educazione cristiana: 40 milioni di euro
  • al sostentamento dei sacerdoti: 354 milioni di euro
Prendiamo i tribunali ecclesiastici regionali. Per chi non lo sapesse si tratta della Sacra Rota, quella che dichiara la nullità di un matrimonio dal punto di vista della Chiesa, come non fosse mai avvenuto, così ti puoi risposare. Vi ricordate Casini?

Se volete sapere a che istituzione sono fini questi 9 milioni (delle nostre tasse), sulla Stampa, che non è certo un giornale di agitatori mangiapreti, c’è un articolo dall’esplicativo titolo Grandi affari alla Sacra Rota.

Certo che, come al solito, quando si tratta di rapporti con la Chiesa l’Italia fa proprio storia a sé e lo spiega bene il bel servizio di Report Vita, morte e miracoli un confronto tra Italia e Stati Uniti che dedica molta attenzione alle diverse forme di finanziamento delle rispettive Chiese.

Ah, quasi mi dimenticavo, la ciliegia sulla torta: ve lo ricordate il Family Day? Allora leggete qui:
“un preventivo di spesa di oltre 1 milione di euro […] Ma il soccorso arriva dall’8 per mille. Fin dalla nascita, nel 1992, il Forum delle famiglie è sostenuto dalla Cei attraverso due canali. Il primo è la voce “opere di culto e pastorale di rilievo nazionale” nella ripartizione dei fondi dell’8 per mille. Un capitolo di spesa che dal 1992 al 2005 è cresciuto da 9 a 49 milioni di euro, per scendere a 36,5 milioni di euro nel 2006. Beneficiano di tali somme, oltre al Forum delle famiglie, tutte le principali associazioni cattoliche promotrici del Family day. Secondo canale di finanziamento del Forum delle famiglie da parte della Cei: i fondi gestiti dal servizio per il progetto culturale, anch’essi provenienti dall’8 per mille, destinati a iniziative e convegni di rilievo nazionale. Nel complesso è difficile quantificare quanto il Forum delle famiglie annualmente riceva dai fondi dell’8 per mille: il sistema di finanziamento è molto articolato. Ma si può stimare in una cifra che va da 300 a 500 mila euro. Ecco come la “provvidenza” farà quadrare i conti del Family day”
(da Panorama: Family Day: chi paga? La CEI con l’8 per mille)

Allora, capiamoci: ognuno è libero di pensare ciò che gli pare e manifestare per ilsuo pensiero, ma IO non condivido neppure una virgola del Family Day. Qualcuno mi spiega perché devo contribuire alle spese? Se permettete, un po’ mi arrabbio.

E la quota dello Stato?
Poi mi arrabbio ancora di più quando leggo che dei fondi 2004 il 44,64% delle quote destinate allo Stato vengono utilizzate per “conservazione beni culturali legati al culto cattolico” (fonte wikipedia). Alla faccia di tutti quelli che optano per lo Stato come scelta di laicismo!

E sarebbe niente: da sempre lo Stato considera il vincolo di destinazione dell’OPM con grande disinvoltura, nel ’99 ci ha finanziato addirittura la missione in Kossovo. Da qualche anno una bella fetta (80 milioni di euro annui) dell’OPM destinato allo Stato viene stabilmente sottratto all’utilizzo previsto (calamità naturali, fame nel mondo, rifugiati etc) e riportato nel calderone. E usati come? L’unica cosa che pare certa è che in parte siano stati utilizzati per finanziare le missioni militari italiane all’estero, in particolare Iraq e Afghanistan. Un bello schiaffo a noi contribuenti pacifisti, no?

Perché poi non alla ricerca?
Già, perché poi tra gli scopi a cui devolvere l’8 per mille non c’è la ricerca?

Molti laici (e anche tanti credenti) lo farebbero volentieri, se ne avessero la possibilità. Perché la ricerca aiuta tutti, i fondi non sono mai abbastanza e gli obiettivi giustamente ambiziosi, e la “fuga dei cervelli” dipende anche dalla scarsita di risorse.

C’è chi se lo domanda e c’è anche una proposta di legge.

Perché il mio 8 per mille va alla Chiesa Valdese
Voi naturalmente fate quello che vi sentite, ma io il mio 8 per mille lo do da sempre alla Chiesa Valdese.
E quest’anno mi sento proprio in buona compagnia:
"Di fronte all’offensiva clericale volta a limitare irrinunciabili libertà e diritti civili degli individui (che andrebbero invece decisamente ampliati), e alla subalternità e passività dello Stato nelle sue istituzioni parlamentari e governative, benché non credenti in alcuna religione, in occasione della dichiarazione dei redditi invitiamo tutti i cittadini democratici a devolvere l’otto per mille alla Chiesa Evangelica Valdese che le libertà e i diritti civili degli individui ha sempre rispettato e anzi promosso, e che si è impegnata ad utilizzare i proventi dell’otto per mille esclusivamente in opere di beneficenza e non a scopo di culto o di sostegno per i ministri e le opere della propria confessione religiosa."
Questo è il testo dell’appello promosso da Micromega, e tra i primi firmatari ci sono: Umberto Eco, la mia adorata Margherita Hack, Andrea Camilleri (e secondo me lo firmerebbe pure Montalbano!), Dario Fo – che in queste battaglie è sempre in prima fila -, Michele Santoro, Oliviero Toscani, Lella Costa, Vasco Rossi e Simone Cristicchi, Giorgio Bocca, registi come Ferzan Ozpetek, Bernardo Bertolucci e Mario Monicelli, Paolo Flores d’Arcais...

E mi pare particolarmente importante la presenza di autorevoli firme cattoliche, che aggiungono una “postilla”:
“L'appello promosso da MicroMega è stato sottoscritto anche da personalità del mondo cattolico con questa nota aggiuntiva: "Noi cittadini cattolici, che tentiamo di testimoniare nella vita sociale ed ecclesiale un fedeltà la più coerente possibile al Vangelo e quindi critici e scandalizzati nei confronti di una politica dei vertici ecclesiastici sempre più tesa a usare il potere che deriva dal danaro, dalle clientele, dalle influenze politiche, dal dominio sulle coscienze per condizionare la politica degli stati e in particolare di quello italiano, riteniamo legittimo e forse doveroso negare a questo potere ecclesiastico il sostegno dell’8 per mille IRPEF."

Seguono diverse firme tra cui quelle di don Enzo Mazzi, animatore di una esperienza di cattolicesimo di base e sociale come la Comunità dell’Isolotto, Giovanni Franzoni, don Vitaliano Della Sala, un altro prete “scomodo” per le gerarchie ma amatissimo dalla sua comunità.
Nell’appello ci sono i motivi principali per cui anch’io scelgo la Chiesa Valdese, ma qualcosa la vorrei aggiungere.

La Chiesa valdese ogni anno pubblica un bilancio dettagliato su come utilizza i fondi che riceve dall’8 per mille. E li usa tutti ed esclusivamente per scopi sociali e assistenziali: non un euro va a finire al culto, ai religiosi o alle attività confessionali.

Mi piace come pensa ed agisce la Chiesa valdese sui temi “caldi” del presente: sulla laicità dello Stato, per esempio, sulla scuola pubblica, o su procreazione assistita, interruzione di gravidanza, ricerca scientifica. Per chi avesse voglia di approfondire, il Sinodo valdese ha espresso concetti molto saggi e insieme molto “umani” in questo documento, che ho trovato per caso e letto con interesse: I problemi etici posti dalla scienza.
Difendono la laicità dello Stato, dimostrando che essere credenti non vuol dire non riconoscere le basi di uno stato laico e i diritti civili: i valdesi sono a favore dei Dico!
“Il compito delle chiese non è quello di dettare legge sulle questioni che regolano la vita sociale e per le quali occorre rispettare la laicità dello Stato che invece è di tutti”
è l’incipit di un articolo sui Dico pubblicato sul loro sito e scritto da un teologo.

E voglio aggiungere un’ultima cosa, a cui tengo molto, soprattutto dopo l’odioso omicidio di Verona (gesto fascista, non bravata di teppisti): a settembre dell’anno scorso i militanti di Forza Nuova hanno manifestato contro la comunità valdese, per il sostegno da essa espresso alla legge 194.

Questi signori, che nel nostro paese normale si presentano tranquillamente alle elezioni (alla faccia del reato di apologia del fascismo), hanno come al solito manifestato la loro visione della vita e del mondo lasciando in giro scritte come “valdesi al rogo” (qui la foto)
La parte più oscura e oscurantista del paese vede nella Tavola Valdese un nemico. Quest’anno più che mai dare a loro l’8 per mille è giusto: è anche un modo per esprimere solidarietà.

Pensaci, prima di non scegliere. Soprattutto se sei una donna e pensi che la legge 194 sia una conquista di civiltà e di salute, o se convivi e ti stai ancora mangiando le mani per i PACS, o se hai problemi di fertilità e dopo il referendum sulla procreazione assistita l’unica chance che hai è andare all’estero, se hai i soldi per farlo… Come scrive Chartitalia
“tali soldi scippati dalle tasche degli italiani vengono quindi usati anche per gestire la meticolosa invadenza della Chiesa nelle cose politiche italiane, con i vari Ruini a dirci quello che tutti (cattolici e non cattolici, praticanti e non praticanti, credenti e non credenti) devono fare, e pensare, su procreazione assistita, interruzione della gravidanza, PACS.
E sinanche su chi e cosa votare, come dimostrato dal vergognoso appoggio dato da Radio Maria alle recenti e passate elezioni politiche.
Già. Per promuovere forze politiche i cui esponenti risultano divorziati, conviventi more uxorio, fedifraghi, guerrafondai, mafiosi accertati, truffatori, corruttori e corrotti. Amen.”
Come dirlo meglio?




NB:
  • A chi volesse approfondire, segnalo un ampio dossier, da cui hanno pescato molti degli articoli che ho letto e linkato, l'ha scritto Annapaola Laldi e lo trovate sul sito dell'ADUC.
  • Il testo della legge lo trovate qui sul sito dell'U.A.A.R. Unione Atei e Agnostici Razionalisti, che hanno anche una sezione molto informata sull'argomento



2 commenti:

luposelvatico ha detto...

Sono anni che do l'8 per mille alla Chiesa Valdese...ho l'opportunità di conoscerli (sono radicati notoriamente nelle valli torinesi) e ne apprezzo da sempre l'onestà intellettuale e la...laicità.
Quindi concordo con la tua iniziativa!

PS ho scritto la mail all'ANPI nazionale per chiedere cosa ne pensano dell'iniziativa che vogliamo lanciare, intanto penso ad un post standard, a un motto ed a un logo...

viviana ha detto...

ho avuto occasione di conoscere ed apprezzare qualche pastore valdese nel comitato Scuola e Costituzione: senza dubbio belle persone, e aperte al mondo.
Per l'ANPI stavo pensando alla citazione di Gramsci che hai postato tempo fa... qualcosa sull'essere vivi e QUINDI partigiani... Faremo un brain storming allargato!