martedì 8 luglio 2008

chi si lodo si imbroda




Cento costituzionalisti hanno firmato un documento nel quale esprimono "insuperabili perplessità di legittimità costituzionale" sull'emendamento blocca-processi e sul lodo Alfano sull'immunità temporanea per le alte cariche dello Stato. E chiedono di aderire al loro appello "in difesa della Costituzione".

Vale la pena leggere l'intero appello, pubblicato da La Repubblica, perché è pacato, misurato e spietatamente preciso e chiarisce una volta per tutte che:

il lodo Alfano è un aborto giuridico (che non ha uguali all'estero)

«...Osservano, a tal proposito, che le vigenti deroghe a tale principio in favore di titolari di cariche istituzionali, tutte previste da norme di rango costituzionale o fondate su precisi obblighi costituzionali, riguardano sempre ed esclusivamente atti o fatti compiuti nell'esercizio delle proprie funzioni. Per contro, nel cosiddetto lodo Alfano la titolarità della carica istituzionale viene assunta non già come fondamento e limite dell'immunità "funzionale", bensì come mero pretesto per sospendere l'ordinario corso della giustizia con riferimento a reati "comuni"...»

Benigni tanti anni fa diceva (più o meno): quasi quasi mi faccio prestare un sacco di soldi dalle banche, faccio un paio di falsi in bilancio, uso i soldi per fare affari poco limpidi e non restituisco neppure i soldi prestati, poi mi faccio eleggere Presidente del Consiglio e chi m'ammazza a me!

Ve lo ricordate? All'epoca mi fece ridere.

il decreto 'blocca-processi' è un attacco al cuore della democrazia: blocca i processi per le morti sul lavoro, gli strupri, i morti sulle strade, la pedofilia e tanti altri reati che colpiscono la vita delle persone e i loro diritti; blocca i processi per concussione, usura, truffa, estorsione: reati che ci colpiscono in quanto cittadini.

«...b) violano il principio della ragionevole durata dei processi (art. 111, comma 1 Cost., art. 6 Convenzione europea dei diritti dell'uomo); c) pregiudicano l'obbligatorietà dell'azione penale (art. 112 Cost.), in conseguenza della quale il legislatore non ha il potere di sospendere il corso dei processi, ma solo, e tutt'al più, di prevedere criteri - flessibili - cui gli uffici giudiziari debbano ispirarsi nella formazione dei ruoli d'udienza; d) la data del 30 giugno 2002 non presenta alcuna giustificazione obiettiva e razionale; e) non sussiste alcuna ragionevole giustificazione per una così generalizzata sospensione che, alla sua scadenza, produrrebbe ulteriori devastanti effetti di disfunzione della giustizia venendosi a sommare il carico dei processi sospesi a quello dei processi nel frattempo sopravvenuti;...»


Una giustizia indipendente e non paralizzata è vitale per il paese, sbraitano di 'certezza della pena' ma hanno gettato la maschera.

Non facciamo mancare la nostra firma, qui



OPS! Mi accorgo adesso di aver praticamente plagiato il titolo di un post di Ombraluce, nel suo blog Una mela al giorno... non l'ho fatto apposta, lo giuro: mi pareva proprio un'idea mia, invece era solo un ricordo. Scusa, Ombraluce ^__^

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