sabato 28 giugno 2008

gay pride!! ...è anche affar nostro

Spero che saremo in tante e tanti oggi sotto le due Torri, gay lesbo trans ed etero in un rilassato mischione, per un corteo che si annuncia come una festa, pieno di musica ed allegria.

Ma questo Pride, che nasce pieno di voglia di festeggiare l'orgoglio gay ancora una volta - e in tempi difficili -, non dimentica la necessità di rivendicare idee e principi, mi è piaciuta molto la dichiarazione di ieri degli organizzatori, che riporto:
‘Si sta tornando alle schedature fasciste, il Pride di Bologna sarà una grande manifestazione democratica per i diritti civili di tutti, domani la società scenda in piazza con noi’
Ci sarei comunque stata, ma lo farò volentieri con questo spirito: l'oscurantismo del Cardinale di Bologna Cafarra, che ha definito “un pericolo sociale" i rapporti omosessuali, l'evidente disprezzo manifestato dalla ministra Carfagna come la schedatura dei minori rom o i pogrom napoletani nei campi rom, non sono solo attacci ai diritti civili di particolari categorie di persone, sono attacchi ai diritti civili di tutti.
E' nella natura stessa dei diritti: o sono per tutti, uguali e interi, o non sono più diritti ma privilegi, l'universalità è quello che rende tale un diritto: minare i diritti delle minoranze, dei diversi che suscitano la diffidenza o il timore in tanti, è anche un modo per minare l'esistenza e la percezione dei diritti di tutti, all'opinione, all'espressione, alla cittadinanza, alla libertà.

Scendere in piazza oggi a Bologna a fianco del movimento GLBT è necessario: se non vogliamo farlo per sostenere loro, dobbiamo farlo per noi, perché saremo i prossimi, in un modo o nell'altro.

Come diceva - più o meno - qualcuno che ci manca tanto: siamo lo stesso coinvolti.

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2 commenti:

luposelvatico ha detto...

Ne sono convinto...la battaglia per i diritti di TUTTI ci riguarda TUTTI. Quando ho sentito tu-sai-chi chiedere ad un signore con lo zuccotto, come esempio di diritto civile, che i divorziati potessero tornare a fare la comunione, mi è venuta una crisi isterica. In questa fase di arretramento culturale ed etico che fa rimpiangere il comportamento della DC di Fanfani, bisogna difendere i diritti con i denti e con le unghie. Squarciare il velo dell'ipocrisia, sputtanare questi farisei, rivendicare la libertà di essere come ci pare e comunque assai più morali di questi sostenitori delle pubbliche virtù altrui e dei viziacci privati loro.

la redazione ha detto...

c'era una locandina al gaypride, attaccata al 'trenino' dell'associazione dei genitori omosessuali, che mi è piaciuta molto: 'ogni famiglia è diversa, nessuna è naturale'.
Quello che stanno facendo da un bel po' di tempo è negare diritti affermando la presunta naturalità di ciò che piace a loro. Certo che siamo più 'morali' noi, le scelte le facciamo e ce ne assumiamo la responsabilità e non ci rifugiamo in un discutibile ordine naturale