lunedì 30 giugno 2008

la follia non è una terra straniera


Perché non ci chiediamo:
e se ci fossi io al suo posto
come mi sentire?
Vorrei che mi fosse
fatto questo e quest'altro
se fossi nell'angoscia?
Un ragazzo lasciato
legato al letto
con le sole mutande
bianche e leggere
e tutti che gli passavano
attorno in silenzio
e sopra lo stesso cielo nudo
che c'è su tutto il mondo vivente

Mi sono capitati tra le mani tre volumetti di poesie, firmate Myskin. Canti furiosi "contro tutte le sbarre del mondo". La dedica racconta di una conferenza per la Salute mentale, della bella esperienza di vicinanza fatta lì: "veramente persone che hanno normalmente ruoli molto diversi si sono toccate profondamente come eseri umani".

Pagine semplici e scarne, versi densi di tenerezza, nudità, voglia di libertà. Un'esperienza del dolore, del ghetto, delle sbarre, ma
Noi crediamo la follia
una terra lontana e straniera
ma cosa ci assicura
che non vi saremo deportati?
Noi amiamo la durezza di cuore
la esponiamo
come una medaglia al valore
e non ci rendiamo conto
che così non vedremo
mai la luce
in qualsiasi terra abiteremo
Voglio sapere di più di chi ha scritto questi versi, di chi è Myskin: c'è un numero di telefono, un indirizzo della mia città.

Cercavo un'immagine che raccontasse l'emozione di questi versi e l'ho trovata tra le foto di Valentina Quintano, una giovane fotografa napoletana che ha trascorso otto mesi nell'OPG di Aversa, l'Ospedale Psichiatrico Giudiziario.

Sono foto scattate adesso, tra il 2007 e il 2008, un feroce intenso racconto dell'ergastolo bianco di chi è rinchiuso tra le mura di un carcere, a tutti gli effetti, una istituzione totale che ti inghiotte e in cui il tempo è sospeso perché non si sa quando si esce: anche quando si potrebbe essere rilasciati non si sa come fare un reinserimento e quindi si resta qui, senza un termine, una fine, un obiettivo di libertà. Come si fa a tenere insieme la propria identità in questa indeterminatezza, dietro queste sbarre?

Trent'anni fa, nel 1978 veniva approvata la legge Basaglia. Oggi ancora non sappiamo cosa fare di Myskin.


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