lunedì 30 giugno 2008

ma un blog è stampa clandestina?


La condanna di Carlo Ruta per "stampa clandestina" è un gravissimo precedente: la stampa clandestina prodotta da Ruta altro non è, a quanto pare, che un normalissimo blog, che si occupa di storia ed inchiesta sociale.

da Wikipedia ho appreso che Carlo Ruta si occupa di storiografia e giornalismo d'inchiesta, in particolare si interesse a tante drammatiche vicende della sua terra, la Sicilia: sarà da ricercare in questo suo impegno il motivo di tanto accanimento?

Di certo contro questa sentenza si sono levate molte autorevoli voci allarmate, da PeaceLink a Punto Informatico, a Metro Olografix.

La polizia postale di Catania ha oltretutto comprovato la non periodicità regolare del sito, si tratta insomma di un blog come questo, come tanti altri, come tutti gli altri: allora se è colpevole Carlo Ruta lo siamo tutti.

Credo che sia necessario esprimersi contro questa sentenza e prendere posizione, come invita a fare censurati.it con un appello da cui ho tratto un paio di frasi illuminanti:
"L'incredibile sentenza penale è stata emessa dal giudice Patricia Di Marco, presso il tribunale di Modica, dietro denuncia presentata dal magistrato Agostino Fera, noto alle cronache per le censure di cui è stato fatto oggetto da diversi parlamentari della Repubblica, da Giuseppe Di Lello al presidente dell'Antimafia Francesco Forgione, in relazione alla gestione dell'inchiesta giudiziaria sul caso del giornalista Spampinato.

Una sentenza del genere, che reca riscontri soltanto in Cina e in qualche nazione a regime dittatoriale, per le leggi che vigono nel nostro paese è un'assurdità. Costituisce un attacco frontale al mondo del web, alla democrazia, ai diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione. E' quindi importante che le realtà delle reti, le sedi dell'informazione, le espressioni del paese civile rispondano con la massima determinazione."

Per capire qualcosa di più di questa vicenda, oltre agli articoli linkati sopra, è interessante visitare il sito di Carlo Ruta LeInchieste.it, dove un intero dossier è dedicato al caso Spampinato, ma ce n'è anche uno molto ampio su "banche e affari", si parla di mafia, di libertà di informazione... una voce scomoda?

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Equivoci


Il nostro-malgrado Ministro dell'Interno Roberto Maroni ieri ha dichiarato "Deve finire l'ipocrisia per cui sono tutti a favore dei bambini però tutti accettano che i bambini vivano in questi campi dividendo lo spazio coi topi. Ecco questa ipocrisia è assolutamente immorale"

Dal che si capisce finalmente che il suo progetto è attrezzare finalmente luoghi decenti di vita per i rom, proprio come quello che Cacciari vuole costruire per i Sinti a Mestre e di cui i leghisti bloccano la costruzione.

Pensa che io avevo capito che voleva prendere le impronte digitali ai bambini rom. A volte, gli equivoci, eh?

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mobilitARCI: e per l'ARCI hip hip hurrà!

Oh, che bello che qualcosa si muova!

Mentre c'è chi a Roma per mobilitarsi aspetta l'autunno ("Antò, mò fa caldo!") l'ARCI di Bologna decide che è proprio ora di dire qualcosa di sinistra e organizza un presidio davanti al Tribunale di Bologna, per protestare contro l'obbrobbio della norma salva-Berlusconi.

Riporto il testo del comunicato dell'ARCI, e mai l'ho amata tanto quanto ora, sono sicura che Tom Benetollo sarebbe stato il primo ad essere in piazza oggi!

PER SOSPENDERNE UNO SE NE BLOCCANO CENTOMILA

Questo è l'effetto della norma salva-Berlusconi contenuta nel decreto-legge sulla sicurezza approvato martedì scorso dal Senato e ora in discussione alla Camera.
Per bloccare il processo Mills in corso a Milano, nel quale Silvio Berlusconi è accusato di corruzione in atti giudiziari, vengono sospesi per un anno tutti i processi per fatti commessi fino al 30 giugno 2002, ad esclusione di quelli che si svolgono nei confronti di detenuti per altra causa e per reati puniti con pena più grave.
Nel distretto della Corte di Appello di Bologna, comprendente tutta la regione, si tratta di quasi 20.000 procedimenti davanti al giudice per le indagini preliminari, di quasi 2.000 processi che pendono davanti al Tribunale monocratico e di circa altri 300 davanti al Tribunale in composizione collegiale.
Per effetto di norme collegate molti di questi processi potrebbero non riprendere più, con il risultato che gli autori di reati gravissimi (omicidi colposi a vario titolo, violenza sessuale, estorsione, rapina, corruzione, frode fiscale) rimarrebbero impuniti e alle vittime non verrebbe resa alcuna giustizia.
Il decreto-legge introduce l'aggravante specifica per i reati compiuti da chi si trovi illegalmente sul territorio nazionale che è l'anticamera del reato di immigrazione clandestina, fumo negli occhi per un'opinione pubblica preoccupata dalla criminalità senza con ciò contrastarla in modo più efficace. Il decreto prevede anche la misura demagogica dell'esercito utilizzato per funzioni di ordine pubblico nelle aree metropolitane.
Con il disegno di legge sulle intercettazioni approvato dal Governo il quadro si completa.
Ai magistrati verranno rese più difficili le intercettazioni e per i giornalisti che pubblicano le notizie prima dei processi è previsto il carcere.
Per queste ragioni l’Arci invita tutta la cittadinanza a partecipare al presidio di lunedì prossimo alle ore 18 davanti al Tribunale di Bologna.


Non c'è niente da aggiungere, salvo: finalmente!

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la follia non è una terra straniera


Perché non ci chiediamo:
e se ci fossi io al suo posto
come mi sentire?
Vorrei che mi fosse
fatto questo e quest'altro
se fossi nell'angoscia?
Un ragazzo lasciato
legato al letto
con le sole mutande
bianche e leggere
e tutti che gli passavano
attorno in silenzio
e sopra lo stesso cielo nudo
che c'è su tutto il mondo vivente

Mi sono capitati tra le mani tre volumetti di poesie, firmate Myskin. Canti furiosi "contro tutte le sbarre del mondo". La dedica racconta di una conferenza per la Salute mentale, della bella esperienza di vicinanza fatta lì: "veramente persone che hanno normalmente ruoli molto diversi si sono toccate profondamente come eseri umani".

Pagine semplici e scarne, versi densi di tenerezza, nudità, voglia di libertà. Un'esperienza del dolore, del ghetto, delle sbarre, ma
Noi crediamo la follia
una terra lontana e straniera
ma cosa ci assicura
che non vi saremo deportati?
Noi amiamo la durezza di cuore
la esponiamo
come una medaglia al valore
e non ci rendiamo conto
che così non vedremo
mai la luce
in qualsiasi terra abiteremo
Voglio sapere di più di chi ha scritto questi versi, di chi è Myskin: c'è un numero di telefono, un indirizzo della mia città.

Cercavo un'immagine che raccontasse l'emozione di questi versi e l'ho trovata tra le foto di Valentina Quintano, una giovane fotografa napoletana che ha trascorso otto mesi nell'OPG di Aversa, l'Ospedale Psichiatrico Giudiziario.

Sono foto scattate adesso, tra il 2007 e il 2008, un feroce intenso racconto dell'ergastolo bianco di chi è rinchiuso tra le mura di un carcere, a tutti gli effetti, una istituzione totale che ti inghiotte e in cui il tempo è sospeso perché non si sa quando si esce: anche quando si potrebbe essere rilasciati non si sa come fare un reinserimento e quindi si resta qui, senza un termine, una fine, un obiettivo di libertà. Come si fa a tenere insieme la propria identità in questa indeterminatezza, dietro queste sbarre?

Trent'anni fa, nel 1978 veniva approvata la legge Basaglia. Oggi ancora non sappiamo cosa fare di Myskin.


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sabato 28 giugno 2008

a Bologna una sinistra per fare


Uno dei motivi che mi hanno tenuta lontana dal blog negli ultimi giorni (oltre ad una meravigliosa parentesi procidana!) è stato il lavoro 'informatico' per un progetto in embrione, ma che mi piacerebbe veder crescere: un blog a tema, a Bologna una sinistra per fare, il cui primo post è un appello scritto da due amministratori locali bolognesi.

Uno dei due è il mio compagno, quindi posso essere accusata di poca imparzialità (ahem!), ma sono davvero convinta dei contenuti del documento, che si rivolge a Bologna - dove tra un anno ci saranno le amministrative - ed è un invito a cominciare seriamente a discutere di contenuti e di proposte, di sinistra, con la voglia di dimostrare che la sinistra sa governare.

Ci sono a mio parere elementi per una riflessione generale, anche se per arrivarci devo fare una lunga premessa bolognese (giuro che è interessante anche per chi vive a Mondovì o a Mola!): quello che era partito come un centrosinistra vero e proprio, in questi quattro anni si è andato via via sfaldando, perdendo pezzi importanti - Rifondazione, Verdi, Pdci - per conflitti continui e sempre più aspri tra questi partiti e il sindaco Cofferati. Attualmente la maggioranza conta solo ui voti del PD e di Sinistra Democratica.

I motivi di questi strappi ripetuti sono stati diversi, tutti accomunati però - dal mio personale punto di vista - dalla comune volontà dei due fronti opposti (Cofferati da un lato e parte della sinistra radicale dall'altro) di esasperare il confronto, alzare i toni, rimarcare le differenze.

Insomma Cofferati avrebbe visto ben volentieri la parte più a sinistra dello schieramento fuori dalla maggioranza (ed ha fatto di tutto per metterli in condizione di non poter restare) ed essa a sua volta si sarebbe sentita più a suo agio a fare opposizione - e cercava un buon motivo per uscire sbattendo la porta. Insomma un divorzio con molti stracci che volano ma ardentemente voluto da entrambi i "coniugi".

E' meno assurdo di quanto possa sembrare: per Cofferati si trattava delle prove generali di quell'autosufficienza che ha poi chiesto a gran voce e che è apparsa tanto cara anche al nascente PD, con il bel risultato di consegnare il paese alle destre ed espellere la sinistra dal Parlamento italiano per la prima volta nella sua storia! Per quanto riguarda Rifondazione e gli altri partiti della sinistra a Bologna prevale la linea più movimentista, quella che ha visto malissimo la presenza della sinistra nel governo Prodi e che alla fin fine non ci ha mai creduto a una sinistra di lotta e di governo e - delle due - preferisce tenersi la lotta e lasciare il governo (con l'eccezione di Sinistra Democratica che fin dalla nascita ha avuto il suo bel daffare a cercare di mediare). Insomma, ancora una volta Bologna ha fatto da laboratorio per strategie e tesi nazionali.

Suo malgrado, però! Perché tutto questo non ha fatto certo bene alla città: polemiche a volte sul sesso degli angeli, prove di forza francamente poco edificanti (come le ruspe che abbattono le baracche dei rumeni sul lungoreno) e tutto quello che ne segue. Intanto però la città veniva amministrata, e anche benino direi. Non mi dilungo sulle luci e sulle ombre di questi quattro anni di esperimento di centrosinistra e per saperne di più vi invito a leggere l'appello.

Dico solo che, se c'è un bell'elenco di cose che non ho condiviso e ancora non condivido, dalle suddette ruspe allegre fino alle norme antidegrado (ah, l'orribile termine...) culminate nelle multe ai ragazzi seduti a terra a chiacchierare in piazza, e però vero che fare più posti nido e materna, chiudere il centro storico, bloccare le tariffe a me sembrano cose di sinistra, a voi no?

Di certo hanno avuto molta più pubblicità le cose sbagliate che quelle utili alla città. E i giornali ci hanno sguazzato, secondo il vecchio principio che una buona notizia non è una notizia. Oltre che perché c'è un sacco di gente - a destra, al centro e a sinistra! - che non ha nessun interesse a far funzionare un accordo tra 'centro e sinistra', 'sinistra moderata e sinistra radicale,' 'centrosinistra e sinistra' o comunque volete chiamarle.

BE ad un anno dall'alluvione elettorale, dopo il risultato-shock di Roma, mentre il governo Berlusconi ha ormai mano libera in Parlamento per qualsiasi scelleratezza, qui a Bologna la discussione politica è tutta "primarie sì/primarie no", "Cofferati sì/Cofferati no", "se c'è Cofferati noi non ci alleiamo/tanto che ci frega possiamo andare da soli e vinciamo lo stesso" e via delirando. Intanto i partiti di sinistra sono completamente presi dalle battaglie congressuali, giustamente incomprensibili ai più mentre il PD è tutto concentrato a tenere insieme laici e cattolici e a combattere la guerra da corridoio dei candidati.

E le cose concrete? Le proposte, le soluzioni? Il tentativo sincero, autentico di cercare un accordo che metta al centro i bisogni delle persone? Insomma, la città?

Secondo me questo di Bologna può essere (nel bene o nel male, questo lo vedremo) un bel banco di prova: è un bell'esempio, per quanto localissimo, di quanto stia messa male la sinistra, in tutto il paese, quanto meno nelle sue forme organizzate: dopo le elezioni tutti siamo rimasti smarriti, addolorati e rabbiosi; in giro per i blog "politicamente orientati" si legge un misto di rabbia e stanchezza.

Molta confusione, una grossa crisi di rappresentanza: degli ideali di sinistra, del cosiddetto popolo di sinistra. Ci si è da tempo divisi tra chi insegue il benpensantismo (al grido di "dalli al degrado, viva la sicurezza", "mai contraddire Sua Santità" e "va bene l'opposizione, ma senza esagerare") e chi insegue un minoritarismo in cui si confonde radicalità con radicalismo e ci si divide aspramente su confederazione o partito e altre beghe di totale inessenzialità.

Ma avremo finalmente l'umiltà di ripartire dalla concretezza, dalla realtà dei problemi di una città e costruire un progetto che metta al centro la vita delle persone, i diritti, la tutela dei più deboli, con la convinzione che non si può arrendersi, che deve funzionare, se soltanto da una parte ci si decida ad essere meno pavidi e dall'altra meno duri & puri? Questa sinistra se la sa ancora assumere qualche responsabilità, ha il coraggio di osare un po' e il coraggio di mediare un po' o vogliamo consegnare un altro pezzo di territorio a questa destra feroce?

Chiamatemi pure qualunquista di sinistra, ma vogliamo ripartire da qualche parte?

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gay pride!! ...è anche affar nostro

Spero che saremo in tante e tanti oggi sotto le due Torri, gay lesbo trans ed etero in un rilassato mischione, per un corteo che si annuncia come una festa, pieno di musica ed allegria.

Ma questo Pride, che nasce pieno di voglia di festeggiare l'orgoglio gay ancora una volta - e in tempi difficili -, non dimentica la necessità di rivendicare idee e principi, mi è piaciuta molto la dichiarazione di ieri degli organizzatori, che riporto:
‘Si sta tornando alle schedature fasciste, il Pride di Bologna sarà una grande manifestazione democratica per i diritti civili di tutti, domani la società scenda in piazza con noi’
Ci sarei comunque stata, ma lo farò volentieri con questo spirito: l'oscurantismo del Cardinale di Bologna Cafarra, che ha definito “un pericolo sociale" i rapporti omosessuali, l'evidente disprezzo manifestato dalla ministra Carfagna come la schedatura dei minori rom o i pogrom napoletani nei campi rom, non sono solo attacci ai diritti civili di particolari categorie di persone, sono attacchi ai diritti civili di tutti.
E' nella natura stessa dei diritti: o sono per tutti, uguali e interi, o non sono più diritti ma privilegi, l'universalità è quello che rende tale un diritto: minare i diritti delle minoranze, dei diversi che suscitano la diffidenza o il timore in tanti, è anche un modo per minare l'esistenza e la percezione dei diritti di tutti, all'opinione, all'espressione, alla cittadinanza, alla libertà.

Scendere in piazza oggi a Bologna a fianco del movimento GLBT è necessario: se non vogliamo farlo per sostenere loro, dobbiamo farlo per noi, perché saremo i prossimi, in un modo o nell'altro.

Come diceva - più o meno - qualcuno che ci manca tanto: siamo lo stesso coinvolti.

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martedì 17 giugno 2008

Download day!!

Domani, 17 giugno, è il giorno fissato per il Download day di firefox 3.0.

Se avete voglia quindi di dare una mano a Mozilla per conquistare un record da Guinness dei primati, scaricate domani il file da questo sito.

aggiornamento: chi ha già provato a scaricare Firefox 3 dal sito del Download Day ha già scoperto che non ci si riesce. Ho dato un'occhiata sul forum ed ho scoperto che il Download Day comincia alle 10.00 del 17 giugno sì, ma ora di San Francisco!
Per sapere a che ora si parte per l'Italia bisogna fare un salto qui, scoprendo che si parte alle 19.00 di oggi.
Certo, che se lo avessero indicato per bene... ah, vivere alla periferia dell'impero! :-(


Per qualche dettaglio in più, vi rimando al post precedente.
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In questo post non c'è nulla di costruttivo


Pugno di ferro contro gli accattoni, poveri cristi che non hanno nulla - e nessun santo in paradiso, e tutte le tutele che l'astuzia legale e giuridica può inventare per il signor Silvio Berlusconi, l'uomo dai mille processi. Ah, già: è perché le toghe rosse lo perseguitano...

E' un film già visto, ma è sconfortante pensare che ci sia tanta gente, tanti adulti che possono staccare il cervello e crederci. E peraltro senza prendersi il disturbo di andarseli a studiare, questi casi di "persecuzione politica".

Perché sennò sarebbe bastato un articolo dettagliato e obiettivo come quello di Luigi Ferrarella sul Corriere della Sera - noto foglio di propaganda della sinistra radicale e forcaiola - sul processo All Iberian per far passare la voglia, già da allora ed una volta per tutte, di votare per Silvio Berlusconi, allegro falsificatore di bilanci (e iscritto alla P2, non ce lo dimentichiamo, questo).

Ma già, nel mondo surreale dove ormai metà dell'Italia lascia la testa in deposito perenne, funziona così: il falso in bilancio non è più reato, quindi Berlusconi non ha commesso reati. E chi ha deciso che il falso in bilancio non fosse più reato? Ma Berlusconi, no?

Ma è una causa persa, lo so: nelle rabbiose testoline dei nostri compatrioti chi falsifica i bilanci, manda capitali all'estero, corrompe magistrati, viola normative sulle televisioni etc etc è un furbo, uno che ci sa fare.

Soprattutto se dopo va al governo e si fabbrica una manciata di leggi che lo proteggono. Poveretti: come questa furbizia danneggi loro, i loro figli, i loro diritti è al di là della loro comprensione.

Invece chi chiede la carità per strada, soprattutto se puzza, se è abbrutito dagli stenti e dall'abbandono e non si comporta in modo gentile, è in tutta evidenza un pericoloso delinquente, un nemico molto più semplice da individuare e punire, una minaccia molto più vicina e comprensibile per il loro benessere lamentoso.

Benessere, perché parliamo spesso di gente con la casa al mare, due macchine, cellulare pure per il cane e che adesso si sente gratificata per non dover pagare l'ICI, che le costava meno di un giro di shopping della figlia adolescente.
E lamentoso, perché ne ho le tasche piene dei "non se ne può più", "è una vergogna", del "che tempi" che questi paladini di "Ordine e disciplina" hanno sempre in bocca. Perché il bello è che si percepiscono come dei poversi vessati, degli infelici, delle vittime, indifesi e spaventati, minacciati da temibili scippatori-extracomunitari-violentatori-di-donne-e-rapitori-di- bambini. Potere del distacco dalla realtà. Sono quelli che non sia mai le dichiarazioni dei redditi sul web, perché "la privacy dove la mettiamo?" Ma che va più che bene, sul web, pubblicare permessi sindacali e giorni di malattia dei dipendenti pubblici perché "è ora di finirla con questi fannulloni". Quelli che invoca la forca se un immigrato violenta una ragazza, e che - se la stessa ragazza è violentata dall'ex fidanzato, dal padre, da un compagno di scuola - si lascia andare ad una malinconica riflessione pseudo-sociologica sui tempi che corrono e la caduta dei valori.

Sono proprio loro, quelli che se si parla di politica di dicono con aria tra l'indignato e il disincantato che "i politici sono tutti uguali" e poi votano per quelli più uguali di tutti.

A qualcuno, in qualche momento della nostra storia recente è riuscito un colpo da maestro: trasformare definitivamente il livore verso chi è più ricco, più potente, più di successo, perché ci sbatte in faccia ciò che non abbiamo e che vorremmo - tradizionale appannaggio di quella maggioritaria corrente di pensiero che un tempo si chiamava dell'Uomo Qualunque -, trasformare quel livore nella speculare rabbia verso chi è più povero, più debole, più ai margini, perché ci ricorda ciò che abbiamo e vogliamo tenerci stretto (ma senza sentirci in colpa). Per questo è illegale chi emigra clandestinamente: tutti nei CPT! Non è illegale chi evade le tasse per milioni di euro: nessuno invoca un CPT per Valentino Rossi?

Continuo? Nascono come funghi comitati contro il degrado dei studenti seduti la sera per terra in piazza (Bologna docet) ma nemmeno uno contro la vergogna degli affitti in nero.

Un po' è anche che lo Stato non c'è più, non nella testa di quelli che non si sentono derubati di quei milioni di euro, perché non capiscono che sono loro le vittime di quel furto, che quei soldi pagano le strade, i lampioni, le scuole, gli ospedali.

Su Mente Critica c'è un accorato Appello agli Elettori ed ai Siti di Destra Italiani.
Bel tentativo, ma inutile: leggete i commenti degli elettori di destra, frasi come "perché nessuno ha capito che non si può più tollerare l’appiattimento individuale". QUALE appiattimento individuale, se la forbice dei redditi - e delle opportunità e dei diritti - si allarga ogni anno di più?
o "chi merita deve avere; chi lavora deve avere; chi è onesto deve avere; agli altri dovrebbe essere garantito solo il minimo sufficiente ad una dignitosa esistenza; dignitosa = cibo, bevande, alloggio salubre e assistenza medica nulla di più". La prima immagine che mi evoca questa affermazione è effettivamente quella di un'Italia dove chi è dis-onesto NON deve avere... vale il falso in bilancio come disonestà?
Ma poi arriccio il naso per il deciso sentore 'polpottista' (e i campi di rieducazione no?) e mi inquieta definitivamente l'ossessiva insistenza sul verbo avere, che farebbe la gioia del vecchio caro Eric Fromm e che mostra gli effetti ultimi di una (in)cultura che dell'essere se ne frega, anzi ne fa sempre più gioiosamente a meno: cos'è in fondo l'essere? Nient'altro che un scomodo inciampo tra le parole apparire e avere.

...Lo so che ho scritto una inutile invettiva, acida e autoreferenziale. Ma penso che mi abbia fatto bene all'umore... mi sento più leggera :-)

Visto che noi estremisti di sinistra, comunisti e fannulloni abbiamo perso su tutti i fronti, politica e cultura, e che questa fase storica, che pare di vivere in un libro di Benni, tipo Baol, si avvia ad essere lunga, perché non concedersi una bella invettiva 'pura', cioè totalmente inutile? Sempre meglio che fare l'opposizione ombra, no?

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l'energia per il futuro



"Riteniamo che l’opzione nucleare non sia opportuna per molti motivi: necessità di enormi finanziamenti pubblici, insicurezza intrinseca della filiera tecnologica, difficoltà a reperire depositi sicuri per le scorie radioattive, stretta connessione tra nucleare civile e militare, esposizione ad atti di terrorismo, aumento delle disuguaglianze tra paesi tecnologicamente avanzati e paesi poveri, scarsità di combustibili nucleari."

Con queste parole docenti e ricercatori di Università e Centri di ricerca italiani, facendo appello alla propria esperienza e conoscenza, si rivolgevano a "chi guiderà il prossimo governo", "affinché vengano prese decisioni sagge e coraggiose per la politica energetica italiana", sollecitando a "sviluppare l'uso delle fonti di energia rinnovabile: eolica, geotermica, idroelettrica e, in particolare, solare nelle varie forme in cui può essere convertita: energia termica ed elettrica, combustibili artificiali, biomasse".

Più di 1.300 firme di docenti e ricercatori, più di 4.200 firme di sostegno di cittadini 'comuni', tra le quali sono orgogliosa che ci sia anche la mia.

La lettera-appello è datata 18 marzo 2008: appena tre mesi fa, ma non sembra anche a voi passato un secolo?

Tanta acqua - torbida - è passata sotto i ponti dal 18 marzo e a occhio e croce direi che con quella lettera accorata "chi guida il governo" ci avrà fatto un bell'aereoplanino: quel birbantello del Presidente del Consiglio probabilmente lo lancerà scherzosamente verso i banchi della maggioranza in Parlamento, per flirtare giocosamente con le sue belle deputate, esauriti i bigliettini galanti.

Ma chi si occupa di ricerca scientifica è tenace per natura e per dovere e ancora di più lo è chi si occupa di insegnamento: ieri 16 giugno il Comitato promotore dell'appello ha indirizzato una lettera aperta
Al Presidente del Consiglio dei Ministri, On. Silvio Berlusconi
Al Ministro dello Sviluppo Economico, On. Claudio Scajola
Al Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, On. Mariastella Gelmini
Pazientemente, testardamente questi uomini di scienza ripetono le loro argomentazioni, sperando di essere ascoltati, di far prevalere la ragione.

Sottolineano che "La più grande risorsa energetica del nostro pianeta è il Sole, una fonte che durerà per 4 miliardi di anni, una stazione di servizio sempre aperta che invia su tutti i luoghi della Terra un’immensa quantità di energia, 10.000 volte quella che l’umanità intera consuma".

Aggiungono che "Sviluppare l’uso dell’energia solare e delle altre energie rinnovabili significa guardare lontano, che è la qualità distintiva dei veri statisti".

Un altro elemento che a me - da profana - pare di buon senso lo ricorda Paolo Ferrero, su Cani Sciolti: "Secondo le normative statunitensi non esisterebbe un metro quadro del territorio italiano su cui si possa costruire una centrale nucleare per problemi di sismicità e densità abitativa Basterebbe questo per dire che non si può fare".

Ma come si fa a non essere d'accordo?
infatti: un sondaggio Ipsos l'anno scorso indicava un 82% di italiani a favore dell’impiego di energie rinnovabili e un infimo 12% a favore del nucleare. Del resto, si tratta in Italia di una posizione consolidata, fin dal referendum del 1987 con il quale fu "di fatto" sancito l'abbandono da parte dell' Italia del nucleare come forma di approvvigionamento energetico.

Oggi più della metà della popolazione, è contraria a costruire centrali nucleari in Italia, ma il Parlamento è a favore al 100% (l'opposizione-ombra propugna la "quarta generazione" delle centrali. Pare lo spot di un nuovo telefonino).

Imbarazzante? Non c'è problema! Basta convincere l'opinione pubblica a pensarla come il Parlamento e il gioco è fatto, ecco che il Parlamento rappresenterà le opinioni del paese. Siamo in democrazia, no?
Una bella massiccia campagna 'a favore', basata come sempre sul maggior oscuramento possibile delle voci contro e sul sano vecchio martellamento mediatico, che funziona sempre. E nessuno lo sa meglio di Silvio Berlusconi!

L'anno scorso di questi tempi il Parlamento europeo adottava a grande maggioranza la dichiarazione "sull'instaurazione di un'economia verde all'idrogeno e una terza rivoluzione industriale in Europa", chiedendo l'aumento dell'efficienza energetica, la riduzione dei gas a effetto serra, lo sviluppo di fonti alternative e la messa a punto, entro il 2025, in tutti i paesi membri di un'infrastruttura a idrogeno decentralizzata. Per il nostro governo, carta straccia. Eh, già: i veri statisti...!

Ma si può fare, non ci lasceremo mica imbonire dalla ministra Gelmini, che probabilmente ha studiato da ministro al Cepu: la Spagna in tre anni ha incrementato del 300% dell’uso delle energie pulite e si avvia, dopo la Svezia, a diventare energeticamente autosufficiente entro il 2050.

L'appello di marzo e la lettera aperta "Le scelte energetiche per il futuro dell’Italia" li trovate sul sito energiaperilfuturo.it

PS. scusate, mi scappa un piccolo moto di campanile (adottivo): il Comitato di Energia per il futuro è guidato dal Professor Vincenzo Balzani, che insegna chimica all'Università di Bologna (vai Bologna, alè)

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martedì 3 giugno 2008

Dietrologia


Dietrologia, parola ambigua e molto italiana. L'abbiamo inventata noi, negli anni Settanta, anni in cui era un esercizio irresistibile di fronte a stragi, depistaggi, proiettili 'vaganti' nelle manifestazioni..., addirittura indispensabile. Ma il termine in verità è stato usato in senso spregiativo, per lo più ("non fare della dietrologia", "ma questa è dietrologia!"), buono per tappare la bocca a tante denunce e liquidare tante analisi.
die|tro|lo|gì|a (s.f., comune)
ricerca, talvolta esasperata, dei fatti occulti che starebbero dietro a un evento o di quanto si nasconderebbe dietro le azioni e le parole altrui (De Mauro dixit!)
Starebbero, dice: insomma che questi fatti occulti in effetti ci siano è una illazione, un'ipotesi nel migliore dei casi, tutta da verificare e già contraddetta da quel "talvolta esasperata". Insomma sarebbe un'abitudine un po' paranoica, il riflesso condizionato di pensare che dietro ogni gesto innocente, ogni discorso in buona fede ci sia uno scopo recondito, un secondo fine, un'altra verità. Anzi a dar retta agli inglesi (dietrology: obsessive search for a hidden agenda) addirittura un piano, una strategia.

Wikipedia poi taglia la testa al toro: provate a digitare "dietrologia" nel suo motore di ricerca interno e verrete rediretti alla pagina "teoria del complotto". Paranoia pura. Più chiaro di così...

E questa abitudine malignetta si eserciterebbe soprattutto nella vita pubblica, a dar retta al Wiktionary, che puntualizza che la parola dietrologia (e ciò che indica) si trova nel linguaggio utilizzato soprattutto dai giornalisti", quindi si esercita soprattutto su fatti pubblici.

L'etimologia è facile, non c'è neppure bisogno di aver studiato latino e greco: "dietro-" + "-logia", lo studio di quello che sta dietro. Sempre che dietro ci sia qualcosa.

Eppure resto convinta che non sia una parola cattiva, molto bistrattata, questo sì.

Questa parola, così squisitamente italica, me l'ha riportata alla mente Audry, che commentava - guarda un po' - la 'confessione' del capo-branco del raid al Pigneto. Ed è rimasta lì, in un angolino del cervello, discretamente presente mentre spulciavo le news. Come quei cani che a volte incroci per strada e non serve neppure che tu gli faccia una carezza, basta che il vostro sguardo si incroci ed è fatta, comincia a seguirti, un po' a distanza (sai mai, con gli umani e la loro abitudine di tirare calci) ma ti segue.

Mi ero anche dimenticata della sua presenza, così discreta, quando sono inciampata in una notiziola, grazie al sempre ottimo Weblogin:
Il Tribunale civile di Roma ha rigettato la richiesta di Fabrizio Del Noce, direttore di Rai Uno, che aveva citato in giudizio i consiglieri Rai Nino Rizzo Nervo e Sandro Curzi, per averlo diffamato. I fatti risalgono al 2005, quando - in una intervista a La Stampa - Sandro Curzi aveva dichiarato: «E' stato un complotto, un' azione sistematica di sabotaggio per far saltare "Affari tuoi"». Un complotto il cui «mandante è Silvio Berlusconi», con l' aiuto di Del Noce; aggiungendo poi che anche nel passaggio di Bonolis dalla Rai a Mediaset c'era lo zampino di Del Noce, nell'intento ancora una volta di favorire Mediaset. (la notizia per esteso è su Cani Sciolti)

"Dietrologia!", non è che l'ho pensato: ho proprio visto la parola, con tanto di punto esclamativo, in un bel Times New Roman grassetto.

Certo, pensare che il direttore della rete ammiraglia della tv di Stato, mentre apparentemente difende il servizio pubblico e lavora quindi per tutti noi (cittadini nonché abbonati...), in realtà sta favorendo la concorrenza, è proprio un esempio di dietrologia della più bell'acqua... bisogna proprio voler pensar male. Soprattutto perché non si trattava solo della concorrenza in senso televisivo, commerciale: qui si trattava delle tv di proprietà del leader di un partito politico, Forza Italia, nonché di un'intera alleanza politica (la Casa delle Libertà) che guarda-un-pò all'epoca erano al governo.
Dietrologia pura.

Che poi anche dire che le reti Mediaset sono di proprietà - all'atto pratico - di Berlusconi, pure questa è dietrologia, perché in realtà il Silvio detiene meno della metà delle azioni della società, quindi poveretto non decide mica lui!
Insomma dietrologia nella dietrologia, dietrologia al quadrato, metadietrologia!

Eppure. Eppure, ci informa il giudice, i due consiglieri Rai non solo «sono legittimati ad esprimere opinioni personali anche in toni accesi, per l'ambito in cui ci si muove e per l'importanza degli interessi coinvolti», ma oltre tutto hanno espresso una critica che «muove da fatti e comportamenti veri e documentati». Insomma quelli nei confronti di Del Noce non sono «attacchi gratuiti e personali, ma un legittimo esercizio del diritto di critica espressa nel rispetto della continenza anche formale».
Fatti veri e documentati, nientemeno.

Il questi giorni è uscito un bellissimo film, che racconta un pezzo della nostra storia (e un apologo sul potere) attraverso una delle figure più discusse e discutibili e ahimé più inossidabili della nostra scena politica. Che il film sia Il Divo e il personaggio Giulio Andreotti ormai lo sanno anche i sassi (grazie soprattutto al meritatissimo premio di Cannes); ma forse non tutti ricordano, soprattutto i più giovani, una massima del suddetto Andreotti Giulio: "A pensar male del prossimo si fa peccato, ma si indovina".

Mi sa che nel prossimo futuro dovremo peccare assai.

ps. Sorrentino e Servillo, grazie di esistere

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Una volpe da guinness


Firefox questa volta punta al Guinness dei Primati: per il lancio ufficiale di Firefox 3 proverà a stabilire il record mondiale per il maggior numero di download di un programma effettuato nell'arco di 24 ore.

Il download day del browser più amato dall'universo del software libero e dell'open source sarà l'occasione per tutti coloro che lo usano e lo apprezzano di esprimere il proprio sostegno alla Mozilla Foundation e soprattutto all'idea che anima il pluripremiato Firefox: un software libero, open, che cresce e migliora grazie ad una grande comunità, che tra l'altro 'sforna' una enorme quantità di plug-in, che possono soddisfare tutti i desideri del navigatore più smaliziato.

L'idea è carina e originale e gli italiani sono in prima fila, come si può vedere dalla mappa delle adesioni.

Perché non partecipare? Se siete già utenti di Firefox, avrete la nuova versione appena sfornata calda calda, se non l'avete ancora provato, quale occasione migliore? Sono sicura che vi piacerà.

Si può partecipare al download day innanzitutto prenotandosi per partecipare al record, ma anche inserendo il banner nel proprio sito/blog, organizzando feste del download day etc etc

se poi vorrete seguire l’evolversi del numero di download, basta cliccare qui.

Non è ancora stata comunicata la data del 'download day', ma se ci si prenota si verrà informati via email (non appena mi arriva l'email aggiorno il post), comunque si prevede che sarà entro la metà di giugno.

Firefox è ormai diffusissimo, oltre 175 milioni di utenti nel mondo, e non solo perché in qualche modo è diventato il simbolo dell'affrancamento' dallo strapotere Microsoft (senza IExplorer si può, anzi è meglio!), ma anche perché è bello e veloce, flessibile e sicuro... si è capito che sono una fan della volpe?

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domenica 1 giugno 2008

Nun so' ffascista/2

stupido è chi lo stupido fa.
fascista è chi il fascista fa.



"...Trovo questa merda di marocchino, o da dove cazzo viene, questo Mustafà, sedut davanti al negozio con una birra in mano. Una faccia brutta, cattiva, con una cicatrice. Mi fa cenno di entrare e nel negozio mi trovo lui, l'indiano bugiardo"
Xenofobia? Razzismo? Ma come vi viene in mente! Io non sono razzista (sono loro che sono bugiardi, brutti cattivi e Mustafà)

"Se vedemo alle cinque. E se non salta fuori il portafoglio sfascio tutto"
Vedete, io sono di sinistra: c'ho il senso della dialettica, io, mica il culto della violenza

"Si sono rotti il cazzo di vedere la madre, la sorella o la nonna piangere la sera, perché qualche vigliacco gli ha sputato o gli ha fischiato dietro il culo"
Perchè prima che arrivassero questi Mustafà (nun so' razzista) alle donne nessuno gli aveva mai fischiato dietro il culo... vi risulta mica che gli italiani diano fastidio alle donne o le violentino? Queste cose le fanno i rumeni, no?

"Qualcuno si è chiesto perché, se era un raid, nessuno ha toccato per esempio i sette senegalesi che vendevano i cd taroccati in via Macerata? Lo vuoi sapere perché? [...] Perché portano rispetto e quando stava per cominciare il casino al negozio dell'indiano, gli ho detto di mettersi da una parte"
ho ideali di sinistra, io, progressisti: portare rispetto e farsi da parte quando si vede un pestaggio. Quelli che imparano mica li meno