lunedì 30 giugno 2008

ma un blog è stampa clandestina?


La condanna di Carlo Ruta per "stampa clandestina" è un gravissimo precedente: la stampa clandestina prodotta da Ruta altro non è, a quanto pare, che un normalissimo blog, che si occupa di storia ed inchiesta sociale.

da Wikipedia ho appreso che Carlo Ruta si occupa di storiografia e giornalismo d'inchiesta, in particolare si interesse a tante drammatiche vicende della sua terra, la Sicilia: sarà da ricercare in questo suo impegno il motivo di tanto accanimento?

Di certo contro questa sentenza si sono levate molte autorevoli voci allarmate, da PeaceLink a Punto Informatico, a Metro Olografix.

La polizia postale di Catania ha oltretutto comprovato la non periodicità regolare del sito, si tratta insomma di un blog come questo, come tanti altri, come tutti gli altri: allora se è colpevole Carlo Ruta lo siamo tutti.

Credo che sia necessario esprimersi contro questa sentenza e prendere posizione, come invita a fare censurati.it con un appello da cui ho tratto un paio di frasi illuminanti:
"L'incredibile sentenza penale è stata emessa dal giudice Patricia Di Marco, presso il tribunale di Modica, dietro denuncia presentata dal magistrato Agostino Fera, noto alle cronache per le censure di cui è stato fatto oggetto da diversi parlamentari della Repubblica, da Giuseppe Di Lello al presidente dell'Antimafia Francesco Forgione, in relazione alla gestione dell'inchiesta giudiziaria sul caso del giornalista Spampinato.

Una sentenza del genere, che reca riscontri soltanto in Cina e in qualche nazione a regime dittatoriale, per le leggi che vigono nel nostro paese è un'assurdità. Costituisce un attacco frontale al mondo del web, alla democrazia, ai diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione. E' quindi importante che le realtà delle reti, le sedi dell'informazione, le espressioni del paese civile rispondano con la massima determinazione."

Per capire qualcosa di più di questa vicenda, oltre agli articoli linkati sopra, è interessante visitare il sito di Carlo Ruta LeInchieste.it, dove un intero dossier è dedicato al caso Spampinato, ma ce n'è anche uno molto ampio su "banche e affari", si parla di mafia, di libertà di informazione... una voce scomoda?

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3 commenti:

Lario3 ha detto...

Tutto ciò è incredibile... ottimo post.

Grazie mille per il commento, CIAO!!!

Fauno Silvestre ha detto...

Eppure come ha scritto Moni Ovadia:

"Ecco come è trattato, oggi, in Italia, chi meriterebbe il premio Nobel per la pace per non aver mai fatto la guerra a nessun altro popolo. Lo proponiamo, ancora, con la massima serietà. Premio Nobel al popolo rom".

viviana ha detto...

sarebbe bellissimo, un lampo di umanità in questo crepuscolo. Meriterebbe una raccolta di firme, una campagna condivisa